Archivio per ottobre 2010

26
Ott
10

Sally al parco

Sally al parco

Vi ricordate di Sally il mio bel cucciolo di razza Siberian Husky? E’ arrivata a casa sabato 7 marzo 2009, dopo aver percorso da Bernate Ticino circa un centinaio di chilometri in macchina per essere alle tre all’aeroporto Linate e imbarcarsi assieme all’amica Carla Sannia, sul volo diretto a Cagliari Elmas. La resistenza dimostrata da questo cucciolo di poco più di due mesi allora ci avrebbe dovuto avvisare a cosa andavamo incontro. Ma eravamo incantati dalla sua bellezza, che richiamava alla nostra mente l’adorata Margot, l’altro Husky che abbiamo avuto prima di lei, per fare simili considerazioni… A Bernate Ticino si divertiva a fare i buchi nel giardino ma da noi a Quartu S. Elena in assenza di giardino ha dovuto trovare alternative alla sua immensa energia. Essendo io uno scrittore poteva non amare i libri? Certo che no! Ed ecco allora che per diversi giorni ci ha fatto trovare letteralmente fatti in mille pezzi dei libri, con preferenza verso quelli in lingua straniera però, e ciò è anche normale viste le sue origini. Abbiamo allora sistemato i libri in modo tale che non potesse prenderli ed è, essendo un cane colto, passata ai dischi. Abbiamo, io e mia moglie Carmen, allora provveduto affinché non nuocesse ai dischi così come ai libri. Ed è diventata un cucciolo normale, nel senso che ha distrutto, calzini, biancheria, vasi di fiori, stipiti di porta, un tappeto, dei vasi etc etc, rappresentando per noi un vero incubo. Adesso Sally è redenta e ha deciso di cambiare vita, non distrugge più niente e ha imparato l’arte dell’attendere. Il filmato che segue vuol essere un omaggio riconoscente a questo suo nuovo modo di vivere. Grazie Sally.

http://www.youtube.com/watch?v=K5ERD-11MD4

24
Ott
10

>calamosca

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21
Ott
10

>A “Le verità di fango. Enigma rosso”, di Pietro Atzeni, il Premio “Miglior libro”

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A “Le verità di fango. Enigma rosso”, di Pietro Atzeni, il Premio “Miglior libro”
Si è conclusa la 5^ edizione del Festival Letterario di San Bartolomeo la lunga maratona culturale al Lazzaretto di Cagliari, diventata capitale del libro per tre giorni dal 24 al 26/9/2010. Tantissimi gli ospiti, nazionali e internazionali, tra scrittori, giornalisti, intellettuali, artisti, impossibile nominarli tutti. Sono stati premiati per la narrativa Alessandro Carta, allenatore dei portieri delle giovanili della Lazio, per il racconto: “Orco baleno”; e Mirella Degortes per la poesia, in sardo e in italiano, “Deo e fiza mia”. Prima ancora, alla conferenza stampa di presentazione del Festival, era stato assegnato il premio “Serata in onore di…” al giornalista Antonello “tziu” Lai.
A conclusione della serata la giuria ha fatto la conta dei voti per la scelta del “Miglior libro” tra una rosa degli oltre sessanta presentati. Hanno vinto ex equo Pietro Atzeni, per il romanzo “Le verità di fango, enigma rosso” edizioni Cinquemarzo, e Gianluca Celestino Cadeddu per “Labirinti alla menta”, La riflessione, che hanno preceduto le opere di Mario Faticoni, Cecilia Tasca e Pedru Cruccas etc. Poiché il regolamento non prevedeva un ex equo si è resa necessaria l’estrazione a sorte per decidere a chi tra Atzeni e Cadeddu dovesse andare il premio in palio, una litografia della pittrice Filomena Gambula. L’estrazione, per mano del noto criminologo Ruben Sharif De Luca, figlio del celebre Omar Sharif, ha premiato Pietro Atzeni. Con la premiazione del “Miglior libro” e di Atzeni è sceso il sipario sul 5^ Festival Letterario San Bartolomeo, ma già si pensa al prossimo con l’obiettivo dichiarato di portare a Cagliari Jeremy Rifkin, questo almeno nei propositi di Vincenzo Di Dino e Angelo Pili, le due anime della Manifestazione.
Ora usciamo da questo tono impersonale e giornalistico e lasciatemi dire che la soddisfazione è grande. Buona serata a tutti.
Pietro Atzeni
17
Ott
10

La grotta della vipera

La grotta della vipera

Qualche anno fa sono stato a vedere la Grotta della Vipera che si trova alle pendici del colle di Tuvixeddu sul viale S. Avendrace a Cagliari in uno allora dei rari giorni di apertura. A fianco a me c’era un turista romano che mi chiese quanto la grotta fosse lunga e quali caratteristiche le stalattiti e le stalagmiti. Gli allora assessori al turismo e alla cultura avevano fatto un così buon lavoro che il turista non sapeva che la Grotta della Vipera era un monumento funerario! Gli spiegai che la grotta prende il nome da due aspidi scolpite sull’architrave del frontone a simboleggiare la vita eterna. E allora gli raccontai la sublime storia d’amore di duemila anni fa della Cagliari romana di Cassio Filippo e della moglie Attilia Pomptilia, che per lui donò la propria vita. Avvenne così: il padre di Cassio era stato esiliato a Cagliari da Nerone e il giovane figlio e la moglie lo raggiunsero. A causa del clima insalubre per la malaria il giovane dopo breve tempo si ammalò fino ad arrivare sul punto di morte. Attilia allora pregò gli dei di prendere lei al posto del marito. La sua preghiera venne esaudita, infatti Cassio guarì miracolosamente e Attilia morì. A memoria di questo splendido amore coniugale furono scolpiti all’interno della tomba, o grotta se preferite, questi versi sublimi in greco e latino:

Possano o Pomptilia, queste tue ceneri

fecondate dalla rugiada/

essere trasformate in gigli ed in

verdi fronde ove sbocci la rosa

e risaltino il profumato zafferano ed il

semprevivo amaranto/

Possa tu diventare ai nostri occhi

il fiore della primavera/

affinché abbia come Narciso,

questo oggetto di lacrime eterno.

Un fiore trasmetta il tuo nome

alle venture generazioni.

Ma se Pomptilia sacrificò se stessa

per l’amato sposo, Filippo, vivendo suo

malgrado, brama ardentemente di vedere

presto riunita la sua anima a quella

della più dolce delle spose.

Bella vero? E’ una delle storie d’amore più struggenti e commoventi di tutti i tempi una storia che fino ad oggi non ha saputo frenare l’ingordigia di chi utilizza il mondo che lo circonda come fattore di sviluppo del proprio conto in banca, forse per questo su Tuvixeddu fino ad oggi c’è stato un silenzio assordante. Il futuro prossimo ci dirà se i tempi stanno cambiando per davvero.

08
Ott
10

Sorge il sole

Sorge il sole

 

Sorge il sole

il cielo scrittura su foglio di carta bagnata

sbiadisce in grigio azzurro

il mio orizzonte si tinge di rosso ora

posso vedere in questa dirompente primavera

margherite gialle e papaveri rossi

aprirsi e spingersi verso l’alto

in festa

quale fermento davanti agli occhi miei

mentre poco più in là Dio mio

è ancora notte fonda

Poesia tratta dalla raccolta “Tra terra e cielo” edizioni Cinquemarzo, Viareggio 2009 

Pietro Atzeni