Posts Tagged ‘debito pubblico

22
Dic
09

LA RISERVA FRAZIONARIA

E’ grazie alla riserva frazionaria che si realizza la truffa. Ritorniamo ai 100 euro depositati in banca. Il sistema bancario utilizza una statistica vecchia di centinaia di anni. Il banchiere sa che solo una percentuale del deposito ricevuto verrà prelevato e, ritenendo uno spreco non movimentare la moneta avuta in deposito, la presta e può farlo fino al 98%. Infatti la riserva frazionaria è la quantità minima del danaro avuto in deposito che la banca è tenuta a tenere per legge. Sì per legge, quindi il tutto avviene in piena legalità! I politici che Pound ha definito i camerieri dei banchieri hanno approvato delle leggi per le quali così doveva essere e l’hanno rigirata a tal punto da presentare il tutto come una tutela per il risparmiatore. Hanno fatto né più né meno come si è fatto spesso per la speculazione edilizia in zone a basso costo e ad alto rendimento, cioè si fanno delle sanatorie su edifici abusivi e si riduce così l’area intoccabile presentando però il tutto come una tutela dell’ambiente, ma nel frattempo di quell’area, un tempo più ampia, una parte viene data in pasto agli speculatori. E il politico di turno si spaccia pure per essere difensore dell’ambiente così come, in questo caso, garante del credito. Ma si potrebbe obiettare che basterebbe mettersi d’accordo in un congruo numero di correntisti e sarebbe sufficiente prelevare il proprio deposito per mettere la banca nei pasticci! Niente di più sbagliato. Come abbiamo visto verrebbero in soccorso le altre banche, ma se anche le altre avessero dei problemi il soccorso verrebbe direttamente da quella centrale che si affretterebbe a stampare la carta moneta richiesta al solo costo di 0,004/5 centesimi! Il sistema vigente consente alla banca di creare moneta dal nulla, visto che i danari in deposito non sono suoi, fino a cinquanta volte. Per un deposito di 100 può stampare fino a 5000. Presta allo Stato italiano i soldi necessari per poter funzionare al tasso del 2,50% annuo e poiché questi non riesce a restituirli da qui la nascita del famigerato debito pubblico. La banca d’Italia a copertura del credito ha dallo Stato dei titoli del debito pubblico e, udite, udite, iscrive a passività il credito! Quindi oltre al danno anche la beffa, non paga nemmeno le tasse su quei crediti. L’unica moneta che lo Stato fa da sé è quella metallica che costa mediamente 0,15 centesimi. Quindi ci rimette con quelle da0,01-0,02-0,05-0,10 e guadagna qualcosa con quelle da0,20,0,50, 1 e 2 euro.

CONTINUA

Pietro Atzeni

21
Ott
09

Chi tocca il signoraggio muore

Chi tocca il signoraggio muore

Prima di proseguire è opportuno che faccia entrare in scena altre vicende che possono aiutarci a spiegare meglio e quindi capire il signoraggio che da sempre ha attori accomunati dalla capacità di muovere le proprie pedine dall’ombra di un anonimato che quasi può farli sembrare vittime calunniate. Vi voglio parlare di due grandi uomini segnati da un destino comune. Tutti conoscono John Fitzgerald Kennedy, di lui si sanno tante cose della vita pubblica e privata. Si sa che è stato un grande presidente. Si sa che il suo buon senso scongiurò, al pari del buon senso russi, una guerra atomica. Si sa che venne assassinato a Dallas nel 1963. La causa venne attribuita a un certo Lee Harvey Oswald ma che prima di poter parlare venne a sua volta ucciso. E comunque la causa venne abilmente e artatamente manipolata. Prima di parlare di Kennedy parlerò di un altro grande presidente degli Stati Uniti anche lui morto assassinato: Abramo Lincoln. Questo perché parlare dell’uno aiuterà a interpretare meglio le vicende che portarono all’assassinio dell’altro e nell’insieme la storia che ci interessa fino ai nostri giorni.
Abramo Lincoln fu Presidente durante la guerra civile americana quella scatenatasi tra nord e sud per la questione dello schiavismo. Per fare la guerra, e in questo caso era sacrosanta visto che era stato proprio lui a abolire lo schiavismo, Lincoln aveva bisogno di soldi, di molti soldi, per finanziare l’esercito nordista. Le possibilità per averli però non erano tante. Avrebbe potuto procurarli tassando i cittadini oppure prenderli in prestito dalle banche o ancora stamparli come governo degli Stati Uniti e spenderli. Lincoln optò per quest’ultima possibilità. Stampò i soldi che poté così spendere senza essere costretto a tassare i cittadini. Ma le banche, badate bene che non è uno scherzo questo ma è storia, volevano trarre profitto dalla guerra e chiesero al Presidente il danaro stampato e di consegnarlo a loro che avrebbero provveduto a pagare il costo della stampa e lo avrebbero poi dato al governo sotto forma di prestito logicamente con i dovuti interessi da scaricare sulla popolazione. Lincoln che era una persona onesta rispose no, ma pagò caro questo suo diniego. Alla fine della guerra durante una rappresentazione teatrale venne assassinato da un certo John Wilkes Booth ufficialmente un simpatizzante sudista sta di fatto che i banchieri poterono così raggiungere il loro scopo. L’assassino di Lincoln non poté mai spiegare il motivo del suo gesto perché dopo aver sparato al Presidente scappò ma venne raggiunto e ucciso in un granaio. Gli assassini dei presidenti non riescono mai a spiegare la follia del loro gesto perché la loro bocca viene chiusa prima che possano confessare e parlare del loro crimine.

Pietro Atzeni